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Tiziana, l’ennesima vittima del web

Scalpore e pericolo sul web. L’ennesima vittima della “fama” social. I nomi e le vicende eclatanti di chi ha cercato di “sfuggire” da Internet.

Chi l’aveva filmata la minacciava di diffondere tutto in rete, di mandare le immagini a familiari ed amici, se lei non si fosse esibita per lui in spiacevoli “show”.
Così le immagini hanno iniziato a circolare.

Sono stati inutili i tentativi di cambiare scuola o città, lui, lo stalker, la trovava sempre.
Creava ogni volta un profilo con le sue foto nuda e contattava i nuovi compagni di classe diffondendo il video. Amanda non poteva scappare da quelle immagini, non poteva fuggire da quella nomea.
Ha iniziato così ad abusare di alcool e droga, ha provato più volte a suicidarsi, distruggendo sempre di più la propria vita, finché non è riuscita a porvi fine nel 2012.

Prima di commettere il folle gesto, il 7 Settembre del 2012 Amanda ha postato su Youtube un video di 9 minuti “My Story: Struggling, bullying, suicide and self-harm”. Con una serie di fogli scritti a mano la ragazza ci racconta la sua storia.
Lei, vittima di stalking e di bullismo, ha voluto raccontare a tutti la sua esperienza.
L’ha voluta raccontare al suo persecutore, alla sua famiglia, agli amici e a tutti quei ragazzi pronti a giudicarla ancora prima di averla conosciuta. Pronti a scagliarsi contro di lei con insulti e crudeltà, per un solo piccolo errore che non poteva cancellare.
Il video è diventato virale dopo la sua morte, scatenando un gran polverone mediatico.

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